Matteo Renzi lascia il Pd: l’annuncio ufficiale da Bruno Vespa, intanto si lavora al nuovo Partito. E il governo potrebbe trovarsi con una decina di senatori in meno.
L’indiscrezione che abbiamo seguito e approfondito da giorni era realtà. Matteo Renzi lascia il Partito democratico con un seguito di una ventina di deputati e una decina di senatori. I numeri sono ancora approssimativi.
Matteo Renzi lascia il Pd. Confermato a Giuseppe Conte il sostegno al governo giallorosso
Renzi lascia il Pd dopo aver messo in piedi un governo nel quale ha due ministri, Bellanova e Bonetti, due renziani di vecchia data.
L’ex numero uno del Partito democratico ha telefonato a Giuseppe Conte per comunicargli la sua decisione e per confermare la fiducia nell’esecutivo. Il dato di fatto è che il governo non può non essere preoccupato. Se fossero confermate le stime dieci senatori non sarebbero più da considerarsi come voti certi, ma come sostegno di una minoranza che appoggia la maggioranza. E come insegna la storia politica, il sostegno oggi c’è e domani forse, a seconda del momento e, perché no, delle occasioni che si profilano.
Renzi si riorganizza, il suo partito pronto a scendere in campo per le prossime elezioni politiche
Incredibile ma vero, chi sosteneva che l’ex premier non volesse le elezioni per riorganizzarsi poteva avere ragione. L’ex numero uno del Partito democratico ci ha messo la faccia nella formazione di questo governo, lo ha voluto più di Zingaretti e Di Maio (forse anche messi insieme). Lo ha accompagnato fino al voto di fiducia e poi la scia il Pd, libero di fare la sua politica, anche di opposizione.
Le informazioni sul nuovo partito di Matteo Renzi sono ancora decisamente poche e frammentarie. Difficilmente da Bruno Vespa, il notaio che prenderà atto del divorzio tra Renzi e il Partito democratico, l’ex premier darà informazioni sulla sua nuova squadra. Ai microfoni de La Repubblica l’ex premier ha parlato di numeri e di progetti, criticando Di Maio ma anche il vecchio Pd. Insomma, la sensazione è che il Conte Bis abbia trovato un avversario più che un alleato.